#20annidiNotteGitana: il rosso del fuego latino e del calore del cuore, in cento in nome della solidarietà

Ecco parte della storica compagnia del debutto a Riccione, piazzale Roma, 10 agosto 1997! Sono passati vent’anni ma il fascino dello spettacolo, scritto e diretto da Carlo Tedeschi, è rimasto immutato. Alle 7mila persone che lo videro a Riccione allora se ne sono aggiunte altre migliaia, in tutta Italia e ogni volta un successo. Notte Gitana è anche occasione per sostenere un bel progetto…ma andiamo con ordine.

Nella storica foto presenti: Carlo Tedeschi, che da allora ha realizzato tanti altri musical, tra tutti citiamo il più amato dal grande pubblico, “Chiara di Dio” che ha collezionato oltre 500mila spettatori, reinterpretato da più di 100 compagnie amatoriali e che è stato in pianta stabile al Teatro Metastasio di Assisi per 10 anni.

Riccione 1997 Spettacolo Notte Gitana
Riccione 1997 Spettacolo Notte Gitana

Presente anche il coreografo Carmelo Anastasi, personaggio mitico della televisione e del teatro, coreografo delle storiche trasmissioni Rai Studio Uno e Canzonissima. Grazie al fortunato incontro tra Tedeschi e Anastasi, nascono musical di egregio valore; seppure scomparso, le sue coreografie per diversi spettacoli di Tedeschi sono ancora riproposte al pubblico, tra cui quelle di Notte Gitana. Tra i musical coreograficamente più significativi e che denotano tutto il valore tecnico e artistico di Anastasi ricordiamo “Dio, che meraviglia”.

Nella foto anche Maria Di Gregorio (in abito rosso accanto a Tedeschi). Last but not least, anima dell’Associazione umanitaria Dare, Maria Di Gregorio (scomparsa nel 2002) ispirò all’autore il senso dello spettacolo, dedicato al valore della femminilità e alla sua riscoperta. Nello stesso 1997, sempre in agosto, sabato 30 a Pesaro, all’Hotel Flaminio ricevette il premio nazionale “Speciale Donna 1997”, riservato alle figure femminili che si distinguono nel sociale (l’anno prima era stato assegnato a Madre Teresa di Calcutta) per il suo grande impegno nel mondo del volontariato, in particolare nei confronti dei bambini e dei giovani, tra i suoi progetti una casa famiglia per bambini abbandonati.
Eppoi tanti artisti, cantanti, ballerini, tra cui Gianluca Raponi (oggi anche coreografo) e Simona Imola primi ballerini, musicisti provenienti direttamente dalla Spagna, Giancarlo De Matteis, musicista rinomato, autore anche delle musiche di Forza venite gente e di Sicuramente Amici e tanti altri, fino a contarne quasi cento, i cui nomi sfuggono ma dei quali non è andato perso il calore e la passione che proposero in quella storica rappresentazione.

Il 10 agosto 1997 è anche un primo esperimento: sul palcoscenico di piazzale Roma a Riccione, nella notte delle stelle cadenti e dei desideri, salgono quasi 100 artisti: cantanti, ballerini, musicisti, attori per presentare “Notte Gitana” uno spettacolo dedicato al flamenco ed alla sivigliana. Tutti si esibiscono gratuitamente, lo scopo è raccogliere fondi per costruire una casa famiglia per l’infanzia abbandonata a Montecolombo, nella bella campagna verde riminese.
Passano cinque anni. Nel 2002 la casa famiglia “La Base” è terminata ma ora occorre predisporre un salvadanaio per accogliere i futuri 12 piccoli ospiti. Ed ecco i 100 professionisti di nuovo in azione: da un’idea di Carlo Tedeschi e Stefano Natale autori di musical e già artefici dell’iniziativa del ’97, nasce la rassegna “I sette magnifici musicals”, sette spettacoli che sono rappresentati al Teatro “L. Amici” del Lago di Montecolombo, nell’entroterra riminese, fino ad ottobre, ogni mese a partire da aprile 2002.
In questa rassegna è presente anche “Notte Gitana” che torna in scena per il mese d’agosto: è una sorta di “anniversario” per consolidare un bel risultato.
Agli artisti si aggiungono anche altri professionisti, ciascuno nel suo settore, per concorrere tutti insieme all’iniziativa, impegnandosi gratuitamente.
“Notte Gitana”, spettacolo di grande impatto, tutto interamente dal vivo, ha quindi una marcia in più. Oltre a rappresentare un viaggio nella Spagna, dall’immaginario collettivo (con i classici “Granada”, la Carmen di Bizet, ecc.) fino all’Andalusia reale, è un viaggio del cuore, nel cuore, in nome della solidarietà. La casa famiglia La Base è ora una realtà.