La nostra storia

Aiuto concreto e materiale

Dal 1983, anno della sua costituzione, ad oggi, l’Associazione Dare si è impegnata in numerose attività umanitarie e sociali. In particolare sono stati attuati interventi a favore del prossimo più bisognoso in situazioni di emergenza dovute sia a calamità naturali che a cause umane.

È questo il caso del disastro della centrale nucleare di Chernobyl quando sono stati assistiti e curati oltre 250 bambini provenienti sia dagli orfanotrofi di Postavy, Minks e Mstislav che da famiglie bisognose. Questi, accanto ad interpreti ed insegnanti, hanno potuto beneficiare sia delle strutture che dei volontari qualificati della stessa. L’Associazione ha provveduto a formare personale specializzato e potuto usufruire dell’apporto volontario di propri soci: dottori, dentisti e psicologi. L’intervento riabilitativo, tanto fisico quanto psichico dell’infanzia bisognosa, si è protratto per circa 15 anni concludendosi in certi casi anche con l’affidamento o l’adozione, coordinati dalla Dare, anche tramite accordi con la USL di Rimini. Di volta in volta sono stati offerti viaggio, soggiorno, vitto, alloggio, vestiario, assistenza e cure mediche anche ad interpreti e accompagnatori.

In seguito al conflitto nell’ex Jugoslavia sono stati ospitati nel Piccolo paese del Lago di Monte Colombo 20 bambini e 9 assistenti provenienti dal Campo profughi di Ribnica (Slovenia); altri 30 sono giunti dal Campo profughi di Cervignano (Friuli), mentre dal S. Orsola di Bologna sono stati accolti e curati 2 ragazzi di Sarajevo mutilati dalle bombe, accompagnati dalla madre, e 79 bambini con gli adulti.

Infine l’Associazione Dare, attraverso la Caritas, ha collaborato ad una spedizione per le popolazioni della ex Jugoslavia e partecipato periodicamente all’invio di convogli di prima necessità organizzati dalla Croce Verde di Cesena per il campo profughi di Velike Bloke. Nell’intento di estendere la solidarietà sociale, numerose famiglie di associati hanno ospitato temporaneamente minori che poi si sono serenamente reinseriti nel proprio ambiente familiare.

Queste esperienze hanno portato l’allora presidente della Dare a far parte di una commissione dell’USL di Rimini volta a prevenire le situazioni di disagio dell’infanzia attraverso l’iniziativa “Una famiglia per crescere” inserita nel progetto regionale “Valutazione, formazione e Orientamento all’affido familiare”. Negli anni l’associazione ha anche continuato a svolgere le pratiche di adozione su richiesta di varie famiglie: molti di quei minori oggi hanno formato una propria famiglia.

Per poter accogliere ed arginare situazioni di precarietà ha provveduto anche alla costruzione di due case famiglia: una per accogliere minori abbandonati e bisognosi per disagio familiare, sociale, economico e relazionale; l’altra per assistenza degli anziani.

L’impegno nel sociale si è esteso inoltre, a livello locale e sul territorio nazionale, attraverso incontri e collaborazioni con comunità terapeutiche, bambini orfani di Chernobyl, gruppi di giovani russi portatori di handicap, gruppi di tossicodipendenti del carcere di Rimini, persone diversamente abili di vari Istituti e numerose collaborazioni con associazioni attive nel sociale, Istituzioni ed Enti religiosi.

Tra le calamità naturali il terremoto che si è verificato in Emilia Romagna, in Abruzzo, nell’ottobre  2016, nel gennaio del 2017 quando la casa di accoglienza di Colledoro ha accolto sfollati della zona e l’esercito intervenuto nella tragedia del Rigopiano – struttura abilitata dalla Protezione Civile. Più info grande neve e terremoto gennaio 2017

Duplice l’intervento della Fondazione Leo Amici e dell’ Associazione Dare : da un lato hanno messo a disposizione le strutture del Piccolo paese per accogliere numerose famiglie con disagio temporaneo permettendo loro di riorganizzare la propria esistenza dopo il sisma (nel caso del sisma in Emilia Romagna) in Abruzzo hanno allestito una struttura temporanea dove sono state accolte ed ospitate famiglie in disagio per alloggi non agibili mentre nel caso del sisma 2016, alcune famiglie sfollate sono state ospitate in alcune strutture della casa di accoglienza della Fondazione.

Dall’altro, attraverso i propri soci volontari, è stata offerta assistenza specializzata, e soprattutto vicinanza, solidarietà calore e sostegno ad intere famiglie terremotate.

Inoltre dall’anno 2000, nell’ambito della collaborazione offerta a “Noi per Zambia ONLUS”, la Fondazione ha coordinato viaggi, interventi di gruppi di volontari specializzati della Dare e fornito materiali in Zambia, per la costruzione di case e scuole al Malayka Village, collaborando con i responsabili don Ottavio Corbellotti e la fanese Maria Pia Ruggeri.

Infine, due migranti provenienti dalla Costa D’Avorio e sbarcati a Lampedusa sono stati un anno fa adottati dall’Associazione che ha provveduto alle cure mediche, istruzione scolastica e avviati ad una attività lavorativa a Volterra.