A Torino, Dare e Sollievo: due associazioni, un impegno comune per giovani e famiglie

 
C’è qualcosa di meraviglioso che lega le persone quando queste ultime esprimono un sentimento d’amore, un sentimento vero e sincero verso il prossimo. Esse si riconoscono e si apprezzano, sembra che si conoscano da un pezzo invece bastano pochi minuti o pochi incontri per fidarsi, per affidarsi gli uni agli altri, con una spinta di reciproca fiducia che supera la naturale diffidenza di questa società che sembra, ad ogni passo, in ogni momento, ricordarti che “Homo homini lupus” come scriveva già Plauto e su cui dissertava pure Hobbes.
Perché la condizione umana non è affatto naturaliter votata allo scontro, bensì votata all’incontro con l’altro. Così quell’empatia che scaturisce dall’apertura porta sempre buoni frutti.
Accadde che Silvana Papandrea, presidente dell’Associazione Sollievo Onlus (che da anni è attiva nel torinese e che offre strumenti concreti a ragazzi e famiglie alle prese con diverse difficoltà) incontrò Carlo Tedeschi e la realtà della Fondazione Leo Amici e del suo braccio operativo, associazione umanitaria Dare. Da questa amicizia sono nate diverse iniziative, tra queste, le ultime messe in atto all’inizio di questa primavera, grazie anche alla collaborazione attuata tra le due associazioni, Sollievo e Dare, in passato.
Così il 21 marzo scorso è andato in scena il musical  “Accadde per strada”, al salone polivalente di Bussoleno, in provincia di Torino,  per i ragazzi del Liceo Norberto Rosa di Susa e interpretato dalla compagnia Anima Libera dell’Associazione Sollievo.
Alla rappresentazione ha fatto seguito un dibattito con gli studenti sui temi dell’amicizia, dei problemi adolescenziali e della fede, con la partecipazione del regista e scrittore, Carlo Tedeschi, Silvana Papandrea (presidente associazione Sollievo) e i ragazzi della compagnia Anima Libera.

Quest’ultima, aprendo la discussione, dopo quella che è stata la decima rappresentazione dello spettacolo“Accadde per strada” (scritto e interpretato dai ragazzi della Compagnia Anima Libera) ha puntualizzato: “Questo progetto è stato promosso dall’Associazione Sollievo a favore dei giovani, nasce per dare opportunità a tutti i ragazzi e bambini di stare insieme nonostante le loro difficoltà e nonostante i loro problemi di diversa natura.  
Crea una possibilità per esprimersi e dare un messaggio soprattutto ad altri giovani, ovvero che è possibile compiere scelte importanti nella vita verso il bene e non verso l’immagine corrente offertaci dalla società.
I ragazzi su questo palco hanno detto no a certi comportamenti. Di fronte ai problemi hanno cercato insieme una soluzione.  Ma ad ogni problema bisogna trovare una soluzione vera e concreta per non arrendersi. Ecco allora il messaggio del musical:  trovare delle persone fidate a cui potersi appoggiare e punti di riferimento.  Noi per esempio abbiamo trovato questo in Carlo che da anni aiuta tanti giovani in Italia ed ha sostenuto anche noi e non solo a livello artistico. Ecco allora che questo spettacolo offre una testimonianza concreta:  non è vero che per i giovani non c’è futuro”. 

Il giorno seguente si è svolto un incontro a porte aperte per giovani e famiglie con i giovani dell’Associazione Sollievo (presenti circa 150 persone tra ragazzi e genitori) presso l’Auditorium di Leini con un confronto portato al vivo e molto costruttivo.
Si è tenuta invece il 23 marzo, la conferenza stampa di presentazione del libro Leo l’uomo senza tempo nei locali della Curia della Diocesi di Torino dove è intervenuto, oltre a Carlo Tedeschi, Don Luigi Magnano, parroco di Balangero e Alberto Riccadonna giornalista e direttore de “La Voce e il Tempo”. Nell’occasione è stata annunciata anche la presentazione dell’ultimo lavoro letterario di Tedeschi, “Leo, L’uomo senza tempo” poi svoltasi il giorno seguente a Balangero, nel salone comunale “Ingegner Giorgio Marchionni” alla presenza del sindaco e di un folto pubblico.
Infine al Sermig (Arsenale della pace di Torino) Ernesto Olivero, responsabile spirituale e carismatico del  centro, ha accolto in visita Carlo Tedeschi e Daniela Natale (oltre ad una rappresentanza dell’Associazione Sollievo e dell’Associazione Dare), illustrando le finalità della struttura attiva da decenni, la cui azione è particolarmente rivolta nei confronti dei giovani.

Infatti il Sermig – Servizio Missionario Giovani – è nato nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero e da un sogno condiviso con molti: sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i più poveri e dare una speciale attenzione ai giovani cercando insieme a loro le vie della pace.
Dai “Si” di giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache è nata la Fraternità della Speranza, per essere vicini all’uomo del nostro tempo e aiutarlo a incontrare Dio.