La storia di Ema: parla Papà Gianpietro della Fondazione Pesciolino Rosso
“Non sono i cinque minuti di applausi alla fine dello spettacolo che mi stupiscono quanto il silenzio con il quale, per un’ora e un quarto, il pubblico segue, quasi trattenendo il respiro, la storia di Emanuele raccontata sul palcoscenico”. Chi parla è Giampietro Ghidini, padre di Emanuele, che 16enne, anni fa, perse la vita dopo l’assunzione di droga. Trasformando il suo immenso dolore in forza e amore per gli altri, ha fortemente voluto la Fondazione Pesciolino Rosso, tenendo oltre 700 incontri con giovani e genitori sul tema. Da questi è nato anche un progetto con l’obiettivo di utilizzare il ” teatro” con la sua magia e la sua forza comunicativa, per arrivare al cuore di tutti sensibilizzando su tematiche di grande attualità.
“Lasciami volare” è il titolo del libro sulla storia di Emanuele che è divenuto così anche uno spettacolo teatrale che la Fondazione Leo Amici, insieme alla Associazione Dare, ha voluto ospitare al Teatro Leo Amici del Lago di Monte Colombo, il 27 febbraio scorso. Il ricavato della serata è stato devoluto a sostegno delle iniziative della Fondazione Pesciolino Rosso. Quella riminese è stata una delle 4 tappe dello spettacolo (rappresentato anche a Brescia, Montichiari e a Roma).
“E’ stato un momento molto bello, il teatro Leo Amici gremito e ringrazio la Fondazione per la collaborazione. E’ un ambiente dal punto di visto estetico molto accogliente e lo spettacolo teatrale ha avuto un impatto emotivo importante” dice Gianpietro Ghidini.
La prima parte di questo mini tour per lo spettacolo si è conclusa il 4 a marzo a Roma al teatro Italia.
“C’è molta reattività all’argomento e grande sensibilità, dappertutto” continua Ghidini che poi aggiunge “Abbiamo anche avviato una collaborazione con don Roberto Berruti che è un sacerdote straordinario; ha una sorta di casa famiglia a Roma con il quale portiamo avanti diverse iniziative. Ogni tanto alcuni ragazzi che avviciniamo, che hanno alle spalle un cammino difficile, trovano da lui un ritrovo. Si definisce un prete di strada, ci aiuta con i ragazzi che lui sostiene anche con un service che segue in giro in tutta Italia per gli spettacoli”.
Dove trova la forza papa Gianpietro per fare tutto questo, dopo quest’esperienza così difficile come la perdita di un figlio…
“Come ogni persona umana che tocca il buio più profondo, sente di perdere una parte di sé. Così ho cercato di risalire attraverso una parola, amore! Se abbiamo coraggio di trovare amore verso la vita, dentro di noi, mettendo gli altri davanti a noi, possiamo vincere perché l’amore può trasformare noi stessi in una persona migliore – dice papà Gianpietro -.
Il dolore mi sta rendendo un uomo migliore. Qualcuno mi guardava come un folle. Un signore tre settimane fa mi ha portato un bigliettino con una frase di Gandhi che diceva:
‘L’uomo è uno scolaro, il dolore è il suo maestro”. Così ho capito che il dolore può essere trasformato in qualcosa di veramente grande” conclude Ghidini. Ed è veramente grande l’esperienza che sta portando avanti, incontrando migliaia di studenti e genitori in tutta Italia: dalla Sicilia alla Lombardia, parlando di dialogo, di accoglienza ma stimolando anche una profonda riflessione sui nostri stili di vita.
L’opera teatrale “Lasciami volare” è tratta dall’omonimo libro. Regista e coautore del testo teatrale, insieme al figlio Riccardo, è Mauro Mandolini, presente nel panorama teatrale italiano da più di trent’anni come attore, regista ed autore. Ha lavorato con grandi del teatro come Glauco Mauri, Gabriele Lavia, Giancarlo Cobelli, Anatolj Vassilev e diretto più di trenta spettacoli rappresentati nei piu’ prestigiosi teatri italiani. Nel cast artistico nei panni del “figlio “giovane protagonista, l’attore Federico Inganni che, nonostante la sua età, ha già al suo attivo vari ruoli in teatro nonché in film e fiction Mediaset, tra cui Immaturi. Lo affiancano, nel ruolo del “padre” Raffaele Buranelli, nel ruolo dell’“amico” Valerio Camelin e Giorgia Gambuzza nel ruolo della “figlia”.